Graffiti e Subway
(1991-1999)
Nel 1991 nel secondo viaggio a New York Ramella è colpito dal giallo delle pareti della subway a Coney Island, piene di scritti, quasi segni e tracce di una misteriosa vita sotterranea. Qui Ramella lascia ogni tipo di eleganza e bella pittura. Il colore è spremuto direttamente dal tubetto sulla tela. Ad una prima osservazione le composizioni paiono astratte ma in realtà esiste un impianto prospettico suggerito da linee diagonali. Il colore è acido e fa venire in mente le fredde luci al neon della subway.
Dai graffiti metropolitani l’artista sposta poi la sua ispirazione, sempre con la medesima tecnica, ai graffiti preistorici. Nascono opere con silhouette di guerrieri armati di archi e frecce o profili di rocce nere spaccate da “ferite” rosso fuoco. E’ l’immaginario “dell’aborigeno metropolitano” secondo l’acuta definizione data da Marco Rosci.